Il blog di Laura Cervellione

Archive for aprile 2010

Il rapporto secondo Jacques Lacan. L’unione simbiotica madre-bambino: relazione oggettuale che fa l’umano.

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Eccoci qua. Tutto comincia qui dentro, in questo spazio tiepido. In tale intimità noi tocchiamo e sentiamo per la prima volta. La vita. La relazione, prima della vita. Soffermiamoci un momento su questo microuniverso rassicurante. Su questa icona-fantasma che si andrà a intromettere in ogni spaziosità esistenziale da noi sperimentata successivamente. L’aspetto antropologico e simbolico della dimensione uterina: gli stimoli che ne vengono fuori sono inesauribili. Lacan deve essere subito tirato in ballo, l’autore che forse nel modo più acuto ha messo la relazione con la donna per eccellenza, la madre, al centro dello sviluppo del soggetto umano. Lo psichiatra e psicoanalista francese (Parigi, 1901–1981) indaga in particolare nel libro IV del suo Séminaire (1956-57) l’oggetto materno, come relazione primaria e privilegiata dell’essere umano. Rifletterci è utile. Non si tratta di sottolineatura demagogica della centralità del soggetto femminile. Non si vuole semplicemente dare un contentino psicosociale,  rovesciando la situazione di una scarsa presa in considerazione della donna nelle descrizioni dei meccanismi identitari, in precedenza concentrati su posizioni fallocentriche o patrocentriche. Le cose non sono più universalmente così, e comunque non è questo lo scopo dell’analisi psicoanalitica compiuta da Lacan. Il suo obiettivo è cercare di illuminare, a partire da una generalizzazione dei casi clinici osservati, le condizioni e la struttura di noi stessi, del soggetto umano. Leggi il seguito di questo post »

Written by lauracervellione

aprile 21, 2010 at 9:05 am

La ricetta di Diogene per i “moderni tempi cinici”. Peter Sloterdijk docet

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Viviamo in tempi “cinici”? Pochi come Peter Sloterdijk (Karlsruhe, 1947), l’intellettuale della Scuola di Francoforte nella sua versione “nietzscheiana”, si sono confrontati in modo tanto libero e spregiudicato con il tema. L’omaggio che il professore di Karlsruhe dà alla figura di Diogene, unito alla volontà di esplorare, foucaultianamente, le tensioni vitalistiche nascoste dietro ogni “verità”, sono gli oggetti sviluppati nella sua Critica della Ragion Cinica (1983) , quel “capolavoro di letteratura filosofica”, come ebbe da esprimersi Jürgen Habermas al riguardo, forse alludendo al format dell’imponente scritto, che richiama l’opera architettonica di Kant seppur rovesciandola completamente nella scelta di uno stile antiaccademico e spontaneo, depurato da appesantimenti bibliografici o procedimenti deduttivi faticosi.

Sulla scorta di quei grandi outsiders della critica – moralisti francesi, enciclopedici, socialisti, pensatori come Heine, Marx, Nietzsche, Freud – Sloterdijk vuol proporci una critica che sappia ricongiungere teoria e ironia, argomentazione scientifica rigorosa e capacità di dire il vero propria della letteratura, della satira e dell’arte. Leggi il seguito di questo post »

Written by lauracervellione

aprile 21, 2010 at 8:57 am