Il blog di Laura Cervellione

Archive for the ‘Angelipress’ Category

L’onore, una merce decisamente “out”. Corrado Ocone sull’Italia che resta cafonal nonostante le tirate d’orecchie di Viroli e Nussbaum

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L’Italia è un Paese stracolmo di “onorevoli”. Autentici? “Ma mi faccia il piacere!” (Totò). Una moquerie per mettere alla berlina la supposta e non provata distinzione di chi detiene un incarico di potere o ostenta autorevolezza. Il filosofo e scrittore Corrado Ocone dalle colonne del Corriere della Sera è di recente intervenuto a spiegare come in realtà il termine “onorevole” veicoli un doppio significato: da una parte, indica semplicemente chi ricopre una carica; dall’altra, è l’attributo da dare a chi è in se stesso meritevole di rispetto e onore. In particolare, Ocone si rifà alla dialettica servo-padrone, la celebre figura del filosofo tedesco Hegel esplorata nella “Fenomenologia dello spirito”. Così la commenta Ocone: “Il riconoscimento, ci ha insegnato Hegel, non è qualcosa che si dà per una semplice adesione morale dell’animo, ma lo si conquista attraverso una lotta acerrima in cui ognuno, per essere ritenuto degno della comune umanità, mette in gioco persino la vita”. Il riconoscimento dell’altrui umanità e onorabilità passa, pragmaticamente, per un confronto-scontro tra reciproci desideri di essere riconosciuti e onorati dall’altro, la cui risultante suggella un certo ordine di potere. E qui in effetti moralismi e anime belle sembrano contare poco.

Un quadro del genere è parso secondo un certo dibattito ben più aderente alla nostra realtà italica che non definizioni più religiosamente etiche e civiche. Leggi il seguito di questo post »

Written by lauracervellione

gennaio 4, 2012 at 12:07 PM

Se è il dio denaro la nuova banalità del male. Franco Cassano sulla libertà individuale che divora la società

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Che il male si annidi nella mediocrità, è una tesi che a partire da Hannah Arendt è diventata sempre più mainstream. Che però sia un fatto intrinsecamente legato alla dimensione dell’individualismo, è già un assunto assai meno pacificato. Franco Cassano, professore di Sociologia all’Università di Bari e teorico di punta del marxismo meridionale, qualche giorno fa dalle colonne di Repubblica ha tracciato un’analitica del “male minore”, definendolo quel tipo di negatività che non trova manifestazioni spettacolari, ma che al contrario si cela sotto le spoglie infingarde di una rete di quotidiane atrocità che sarebbero parte della vita quotidiana di tutti noi. Parla, precisamente, di un “male basso”, che “come la lettera rubata di Poe, non riusciamo a vedere proprio perché è di fronte ai nostri occhi”. “È  questo “basso continuo” che ci interessa, questo male diffuso e intrecciato alla nostra connivenza, alla rassicurante apparenza della “normalità”. Senza intercettare questi percorsi sottotraccia del male si corre il rischio di guardarlo da lontano, come se fosse estraneo a noi e alle nostre debolezze”. Leggi il seguito di questo post »

Written by lauracervellione

novembre 15, 2011 at 6:47 PM

Pubblicato su Angelipress

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Bimbetti, quei piccoli Platoni. Chiacchiere e quesiti esistenziali sin dall’asilo, il loro realismo sempre moderato dal senso del possibile

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“Perché si nasce?”. “Perché si muore?”. “Cosa ci sta oltre l’universo?”. “Perché esistono i ladri, e perché non aiutiamo i poveri?”. I bambini con le loro domande impertinenti, con le loro provocazioni, con certe interrogazioni tanto ingenue quanto profondissime, mandano in crisi le certezze degli adulti. I quali, per l’occasione, devono improvvisarsi filosofi, teologi o scienziati politici per tentare di dare una risposta che possa placare le curiosità e le ansie dei loro figli o nipoti. E loro il più delle volte rimangono insoddisfatti, e ripartono alla carica. I più genuini pensatori. I “ricercatori” nel senso più puro del termine. Certo, a forza di risposte inadeguate, passano gli anni e inizia l’allenamento alla rassegnazione, al socratico “so di non sapere”, ma d’altra parte “bisogna pur vivere e lavorare”. Cosa che, nel fare ingresso nella fase adulta dell’esistenza, significa, più o meno generalmente, accontentarsi di una certa dose di relativismo con qualche certezza scientifica o religiosa puntellata qua e là. Leggi il seguito di questo post »

Written by lauracervellione

luglio 26, 2011 at 1:53 PM