Africa, la banda larga che passa per l’oceano

Né terrestre, né virtuale: la via per abbattere il digital divide è acquatica. Due nuovi progetti Alcatel-Lucent partono da Calais per seminare sui fondali marini le autostrade-dati. Così anche le più remote zone dell’Africa saranno presto attrezzate con l’hitech della banda larga. Tutto nasce dal porto del nord della Francia, a 600 metri da quella che è la fabbrica più grande al mondo nella produzione e manutenzione delle reti di comunicazione sottomarina. Sta per partire, destinazione Africa, la nave Ile de Brehat, carica di circa 6.500 kmdi cavo di fibra ottica. Si tratta di una delle 6 posacavi della flotta Alcatel-Lucent, più che navi delle “officine viaggianti” (140 metridi lunghezza, sviluppate su quattro piani sopra coperta) che andranno a realizzare due neo-partoriti progetti, WACS e ACE, per l’allaccio delle coste africane alla rete mondiale in fibra ottica. L’esito dell’operazione renderà possibile all’Africa di moltiplicare per cinquanta la sua capacità trasmissiva, arrivando a toccare i 12 Terabits/s.

Una via italiana alla green economy competitiva l’obiettivo dell’alleanza Enea – Confindustria

Premere sull’ introduzione delle fonti “pulite” e soprattutto della produzione delle necessarie apparecchiature presso l’ industria italiana: è l’ obiettivo dell’ intesa firmata da Enea e Confindustria. Obiettivo, spiega Giovanni Lelli, commissario dell’ Enea: «Accelerare l’ innovazione nei settori industriali delle fonti rinnovabili, dell’ efficienza energetica e delle tecnologie lowcarbon». Il Rapporto sull’ energia dell’ Enea, presentato proprio in Confindustria, ha fornito agli imprenditori una visione d’ insieme per la costituzione in Italia di una filiera delle rinnovabili. Spiega il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli: «Puntiamo ad un’azione sinergica tra mondo scientifico e industriale per sviluppare tecnologie in grado di reggere la concorrenza con i produttori internazionali».

L’energia conservata sottoterra la frontiera del solare termodinamico

Dopo California, Spagna e Germania, oggi anche l’ Italia si affaccia sul giovane mercato del CSP (Concentrating Solar Power), l’ ultima frontiera della tecnologia solare: gli impianti termodinamici. La tecnologia Csp è la soluzione tecnica per superare il limite dell’ energia solare, sottoposta ai capricci delle condizioni meteorologiche e all’ alternarsi di giorno e notte. I moderni sistemi di concentrazione e stoccaggio sono la chiave di volta per garantire la continuità della fornitura di energia termica/elettrica.

Lo sbarco in Europa dei Bell Labs. Sull’iPad le “lezioni” di Cambridge

Se anche l’eccellenza accademica decide di flirtare con i sistemi web, vuol dire che ormai il Sapere con la “s” maiuscola si trova in rete. Sul fronte delle community online della conoscenza è nata l’alleanza tra la Cambridge University Press, primaria casa di editoria universitaria, e i Bell Labs, punta di diamante di ricerca e sviluppo della AlcatelLucent, che ha creato il social book, SBook. Significa mettere in rete le pubblicazioni con l’aggiunta di possibilità di interazione del lettore con i testi e di condivisione con altri studenti, docenti e gruppi appartenenti allo stessa materia. L’obiettivo è rimuovere le barriere all’accesso culturale, i residui ostinati della turris eburnea dell’accademia, guardando alla comodità di nuove piattaforme digitali, dall’iPad ai netbook.

L’Rfid sottopelle che parla con il dottore

Onde radio che traghettano informazioni: è la Radio Frequency Identification, la tecnologia per l’ identificazione interattiva di oggetti, animali e persone. Fanno parte del sistema il transponder o tag con un chip contenente i dati informativi, antenna e batteria. L’ informazione via radiofrequenza è captata dal lettore Rfid che interroga il dispositivo e controlla i dati. Il tag, piccolo fino a pochi millimetri, non solo manderà in pensione il codice a barre perché più rapido e più informativo, ma se ne sperimentano applicazioni futuribili sull’ essere umano. Un chip iniettato nella mano può sostituire il bancomat. E l’ impianto nella corteccia del cervello di elettrodi Rfid capaci di mettere in collegamento i segnali neuronali col computer apre nuovi scenari per la cura del Parkinson, della paralisi, dell’epilessia. Ci sono poi dispositivi neurostimolatori per persone che soffrono di dolori cronici o incontinenza, e microdosatori di farmaci e insulina per diabetici.